Seduzione “d’annata”

Seduzione d’annata o dannata seduzione? Che dilemma. Ci sono femmine che della seduzione sono state un modello e femmine che hanno segnato delle epoche e dei momenti di costume della società occidentale a partire dagli anni ’40 del secolo scorso. Quelle che citerò, non sono certo le uniche, ma sono quelle che hanno colpito il mio immaginario, nel corso del tempo: infatti, non tutte sono state famose, alcune sono state meteore, poi dimenticate. Di loro non ripercorrerò la carriera, né, tanto meno, parlerò delle loro personalità, ma dell’emozione e dell’impulso che ancora trasmettono, rimasti invariati rispetto al mio ed al loro tempo. Chissà cosa ne penseranno le donne, il cui fronte mi pare molto frazionato su questo genere di temi e chissà cosa ne penseranno i giovani uomini di oggi, che invece paiono confusi di fronte ad essi. Chissà, poi, se queste mie considerazioni scamperanno alla catalogazione di atteggiamento sessista: ma io appartengo ad un altro tempo e questo è solo un pensiero libero, che non vuole essere né culturale, né glamour.

Comunque sia, per quanto ne so io, la sensualità, per come la intendiamo oggi, inizia con Rita Hayworth, che nacque nel lontano 1918. La femminilità del personaggio Gilda, da lei interpretato, culmina – ai miei occhi – in quel modo di sollevare i capelli, che farà nascere il fenomeno delle pin-up. Gesto che fatto in colonna al semaforo può essere causa di tamponamenti a catena.

Segue, in ordine cronologico, Audrey Hepburn, classe ’29, nel suo immancabile tubino nero. Un “tipo”, per il suo fascino e per l’eleganza che la contraddistinguono: qualità intramontabili, come quel capo d’abbigliamento. Per chi se lo può fisicamente permettere si tratta di una vera arma letale.

Sylva Koscina nasce nel 1933 e, seppur dotata di una bellezza in anticipo sui tempi, risulta spesso avere un immagine un po’ datata, forse per quella sua tipica acconciatura “plastificata”: ma che sguardo quando si lascia andare ed è tutta spettinata! Forse una delle poche, che al mattino quando ve la ritrovate di fianco, è migliore di quando ce l’avete fatta salire.

Il viso di Virna Lisi, che è del ’36, potrebbe già essere quello di una giovane attrice contemporanea: davvero moderna, se pensiamo a quanto diverse erano le comuni icone di bellezza tra il ’56 e il ’66, ovvero quando lei era nel suo massimo splendore. Meno rassicurante e più “amante”, con uno sguardo intelligente, che seduce prima l’anima del corpo.

Passiamo ad un epoca più vicina a noi nel tempo. Le qualità artistiche, non sempre si mantengono al livello delle donne che ho citato fino ad ora, ma lo avevo premesso. Quindi ecco Jenny Tamburi, che definirei una bellezza post-sessantottina, perché quella era l’epoca; nata nel ’52, incarna lo stereotipo della ragazzina dal viso ingenuo e malizioso al tempo stesso, che fa sempre colpo. In pratica, la ragazzina della quale tu, che indossavi l’eskimo, ti innamoravi nella metro, quando la prendevi tutti i giorni per andare a scuola.

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Il rock, sempre parco nell’offerta di bellezze, ci ha regalato Debby Harry, nata nel ’45, la metto qui non per l’anagrafe , ma perché raggiunge la notorietà dopo i trent’anni. Eccola qui nel video di Hart of Glass dei Blondie: l’immagine è da bambolina, ma era dotata di grinta e di una sensualità atipica. Non si muoveva certo secondo gli stereotipi sexy; il punto forte, però, sta tutto nei primi piani del viso: osservate lo sguardo e quelle labbra mentre canta. Non so a voi, ma a me dicono ancora molto.

Alba Parietti, del ’61, ha un po’ esagerato con la chirurgia, peccato. Ma possiamo perdonarglielo, perché – dite quello che volete – l’immagine qui sopra è di quelle che fanno male. L’avessi davanti così, rimarrei impietrito a rimirarne la la posa statuaria, la sfida dello sguardo e quelle gambe tutt’uno con i tacchi: lo farei per ore, facendole solo togliere quel cappotto.

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Con Sabrina Salerno ci avviciniamo ai giorni nostri, nel senso che è del ’68 ed è ancora bellissima. Credo che sia la sintesi (non l’unica) della più tipica bellezza italiana. Una femmina per la quale ci si potrebbe anche prendere il rischio di commettere adulterio, contando poi di appellarsi in tribunale, all’incapacità di intendere e volere, in tribunale, sperando di cavarsela. Come si aggiusta il reggiseno nel filmato, non sarà elegantissimo, ma è da oscar.

http://www.youtube.com/watch?v=Z9jHt0WDxmo

Una donna, veramente particolare è Dita Von Teese: classe ’72, una ragazzina rispetto alle altre. Che sia la regina del burlesque è trascurabile, ciò che conta sono il suo gusto e il suo charme. Gustateli nel video e alla fine sentirete la gola arsa dal desiderio di scolarvi una cascata di bollicine ghiacciate a garganella ed essere voi stessi una bollicina frizzante che scivola giù, giù e ancora più giù… lungo quei dolci declivi. Tenetevi forte.

http://www.youtube.com/watch?v=CqMT1BpgFyU

Seppure del ’54 e non in ordine cronologico, voglio concludere volutamente con questa sconosciuta fotomodella francese, dalle fresche movenze della ragazza dal sapore di sale conosciuta in vacanza. Lei, fatta di una sensualità semplice e diretta, ancora non contaminata da certi atteggiamenti di maniera, scatenò nel ’77 la mia prima vera tempesta ormonale. Ricordo che guardavo questo filmato come fosse un apparizione mistica. Lei si chiamava Jennifer e cantava Do it for me: “Certo baby, con quel vestitino, puoi chiedermi tutto quello che vuoi!”

Insomma, la seduzione genera emozioni irrazionali ed è trasversale a tutte le donne; per questo è indipendente da ciò che la donna. Piuttosto rappresenta quello che lei vuole rappresentare di se, per conquistarci o per ottenere quello che vuole. Una trappola diabolica. Quindi, d’annata sono gli esempi che ho portato e, invece, la risposta alla domanda iniziale è “dannata seduzione”. Che ci frega sempre.

25 risposte a "Seduzione “d’annata”"

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  1. Se tu non avessi messo al primo posto l’Atomica Gilda ti avrei disprezzato per tutta la vita. Si anche alla Hepburn. Le altre non mi dicono nulla, a parte la Koscina. A me ispira molto la Silvana Mangano. Però ti devo tirare le orecchie … è la Marilyn? Me la butti via? Dai dopo la Heyworth, cazzarola!

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    1. Ma io innanzitutto sono un maschietto… quindi vedo cose che voi femminucce non potete vedere… eh, eh, eh… Marilyn non mi ha mai fatto impazzire, son cose che vengono da dentro, ma riconosco che era molto carina.

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      1. Questo è vero. Quello che mi fa sorridere è questo, hai citato due donne dall’indiscutibile sex appeal ma anche dotate di raffinatezza e di un allure unica come la Heyworth e la Hepburn, hai continuato con la Koscina e la Lisi (splendida Wilma Malinverni nel film La cicala), stupende e sensuali ma mai volgari per approdare a Sabrina Salerno! Qui siamo proprio al sesso e carnazza! Prova a metterla accanto alla Hepburn …
        Ma stiamo parlando di aria. L’attrazione nasce da qualcosa che è al di sopra di un bel culo. È qualcosa che certe persone ci trasmettono ed altre no. Ecco dunque che tu non sbavi per la Monroe perché evidentemente non tocca le tue corde, pur essendo un sex symbol.

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      2. Avessi tenuto conto solo di classe ed eleganza alcune non le avrei potute menzionare ma a livello ormonale non ho potuto evitarlo 🙂 Per il resto concordo con le tue considerazioni.

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  2. Sono un grande estimatore delle donne (belle) e della femmminilità.
    Tra quelle che tu citi, devo dire che forse (almeno per me) la più bella è stata Virna Lisi, stupenda anche quando aveva un certa età.
    Ma a livello di ‘farci insieme qualsiasi cosa’ credo che la Alba (prima del chirurgo) fosse davvero da primissimi posti.
    Mai piaciuta Dita, tra le altre cose, così come trovo ridicoli i suoi spettacoli.
    Ciao.

    K!

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  3. Non mi dicono granchè le bellone vip. Della gente dello spettacolo mi arrapano di più le vallette anonime.
    In generale preferisco le donne comuni, anzichè l’immagine patinata della tv.
    Che vuoi che ti dica…ehh… sono della schiera degli amanti del porno “amatoriale” 😀

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