Chi è Teo

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Teo è un uomo gentile, testardo, irriducibile quanto indistruttibile, ma anche generoso fino al punto che questa sua generosità lo ha spesso portato a pagarne le amare conseguenze. E’ figlio del baby boom degli anni sessanta e ha vissuto la decadenza del post ’68. Ha arrancato nelle assolate periferie degli anni settanta, fatto a gomitate nelle discoteche degli anni ottanta e si è illuso di poter felicemente varcare la soglia del nuovo millennio senza dover pagare dazio allo scorrere del tempo. E’ sempre arrivato a festa finita e si è dovuto accontentare delle briciole del banchetto di chi lo ha preceduto. Ogni cosa che ha ottenuto è stata frutto del suo lavoro, anche perché nessuno gli ha mai regalato niente. E’ un sognatore accanito, convinto che prima o poi ce la potrà fare.

Teo è un personaggio immaginario come quelli dei fumetti. Come loro, infatti ha sempre la stessa età: quarant’anni. Quarant’anni è quel tempo di mezzo nel quale un uomo è ancora giovane, ma ha già sufficiente conoscenza delle cose della vita, senza essere vecchio. Ha l’esperienza giusta e in ogni ambito della vita sa il fatto suo: lavoro, sport, interessi, ma soprattutto…. donne.

Infatti, all’inizio le donne non se lo filavano proprio e solo lui sa quanto ne ha sofferto. Poi ha imparato a parlarci, ci ha convissuto cercando di andarci d’accordo ed infine, incapace di comprenderle, le ha mandate affanculo, con il risultato di averne scatenato l’ira funesta, dalla quale è stato in grado di salvarsi solo grazie ad una ritirata strategica. Per questo il suo nemico più temuto è oggi la donna quarantenne, nevrotica, eternamente insoddisfatta e affamata di sesso.

Il ritorno al celibato è stato un periodo duro perché lui, in fondo, la patata ha sempre dovuto sudarsela. Tuttavia, durante questa fase della sua vita, ha provato momenti magici, come quelli che le squadre italiane di calcio hanno vissuto all’inizio degli anni duemila, vincendo tutti i trofei – inclusa la Champions League – e portando la FIGC a vincere il quarto campionato del mondo con la nazionale.

Analogamente, ha dato fondo al meglio che potesse esprimere, inanellando successi uno dietro l’altro, avendo più donne contemporaneamente, tradendo e gestendo situazioni rocambolesche e giungendo perfino ad affermare che il punto “G” non è affatto un mito.

“He got the power” si potrebbe dire. Niente affatto. Il nostro Teo, oggi i quaranta li ha superati, ma essendo un personaggio dei fumetti, purtroppo per lui, non li ha neppure mai lasciati. In eterna fuga da questa situazione, è un uomo solo, abbandonato dai procuratori: un calciatore senza più lo scatto dei bei tempi che, per continuare a giocare, deve costantemente reinventarsi un ruolo nello stadio della vita, sognando di tornare a correre su quella fascia verde col profumo dell’erba dei campi di un tempo.

8 risposte a "Chi è Teo"

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  1. Vieni vieni povero Teo quarantenne arrabbiato ammesso che le tue coetanee siano ecc..ecc. ecc..salute! o ingrifate o/e nevrotiche le cinquantenni sono delle mammolette 😉 serenamente approdate chiedono situazioni appaganti qb per nn essere rotte di cojons.
    sherajusttakearestdon’tworry

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