Confusi,
nel caos dell’abitudine o della frenesia
difficilmente catalogabili e afferrabili
particolari eventi
segnano un punto di discontinuità insanabile
tra i prima e i dopo, della nostra vita.
Come in un film
il tempo della dissolvenza, non è mai abbastanza lungo
così, da farci percepire il cambio di sequenza.
Catapultati
nell’azione e nella reazione della scena
crediamo di conoscere le cause, ma non ponderiamo gli effetti.
Solo più tardi, capiremo
osservandone le conseguenze
quali eventi sono stati decisi da noi e quali dalla vita.
Troppo tardi.
Bellissimo!!
Hai sintetizzato in versi il contenuto della lettera!
Li hai scritti per un motivo come il mio o per caso?
Propendo per la mia prima ipotesi,cresciamo,siamo adulti ma
quando si tratta dei genitori si ridiventa bambini e non ci si rassegna all’inevitabile.
Ciao,grazie per avermi fatto partecipe.
liù
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Nasce da riflessioni come le tue… Poi, non chiedermi come, è nato il gioco di parole.
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Devo dirti che sei stato bravissimo a scegliere le parole.
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Grazie, che bei comlimenti
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Ho l’abitudine di dire sempre quello che penso!
A qualcuno la cosa non garba,sai a chi mi riferisco. 😉
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A quanto pare i bilanci della vita li facciamo tutti. Come i passi falsi, le aspettative mancate e le occasioni perse. Ma, almeno per stavolta, vediamo il lato positivo, gli anni passano ma siamo ancora qui: vivi.
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Certo!
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